Progetto

Progetto di innovazione olivicola del PIF Amiata Oleos sottomisura 16.2 del PSR della Regione Toscana

Obiettivo del PIF AMIATA OLEOS e del progetto COSE DI MODA è far crescere ed evolvere il settore olivicolo ed oleario amiatino, in modo moderno, sostenibile e con attenzione all’innovazione, puntando all’ampliamento della produzione e delle aree olivate, attraverso nuove piantagioni ed il recupero di superfici abbandonate, con importanti benefici agronomici, qualitativi e idrogeologici.

Il progetto ha sviluppato tre punti:

  • Individuazione e monitoraggio degli oliveti abbandonati e confronto con gli oliveti coltivati;
  • Sviluppo di un sistema DSS (Decision Support System), ovvero predisposizione di una App per il monitoraggio della mosca olivicola;
  • Mappatura integrata con foto da satellite e drone dell’area coltivata ad olivo della DOP Seggiano.

La valutazione dell’impatto degli oliveti abbandonati a livello agronomico (gestione mosca olearia), contestualmente alla mappatura delle superfici olivicole nell’area DOP Seggiano, permette di migliorare la conoscenza del territorio consentendo di adottare delle azioni di difesa e gestione su vasta scala. La realizzazione di un DSS permette alle aziende olivicole di intervenire tempestivamente, con riduzione dell’impatto sull’ambiente in termini di maggiore efficienza degli oliveti e delle pratiche agricole e di minor consumo di risorse.

Obiettivi del progetto

L’olivicoltura toscana si trova a dover affrontare, tra le altre sfide, quella del miglioramento di competitività in aree a difficile gestione come quelle collinari che ricadono nel territorio del Consorzio dell’Olio Extravergine di Oliva Seggiano DOP.
La conservazione delle superfici olivate e il loro incremento passa attraverso strategie che comprendono anche il recupero e la gestione degli oliveti in diverso grado di abbandono. Al contempo la gestione corretta della difesa dai fitofagi in aree olivate caratterizzate da fenomeni di patologia fondiaria che hanno portato anche alla frammentazione della proprietà, come nell’area DOP Seggiano, non può prescindere da introdurre innovazione di processo supportata dai risultati ottenuti dalle ricerche svolte su due tematiche:

  1. innovazione nella difesa dai fitofagi;
  2. innovazione negli strumenti a supporto delle decisioni nella gestione della difesa e agronomica dell’oliveto.

Un’importante innovazione realizzata con questo progetto è l’utilizzo dell’applicazione per il monitoraggio partecipato dell’infestazione da mosca nell’oliveto, coinvolgendo gli olivicoltori dell’area, in possesso di uno smartphone. Con questo metodo viene promossa la conoscenza e la consapevolezza degli olivicoltori in merito al problema difesa che deve essere affrontato e gestito in maniera sempre diversa. L’entità dell’infestazione da mosca delle olive presenta un’elevata variabilità tra un anno e l’altro e a livello spaziale, tanto che risulta difficile pianificare, per portare a termine un adeguato monitoraggio che è alla base di una appropriata difesa sia in ambito biologico che convenzionale. Ne segue l’importanza di formare gli olivicoltori a eseguire un monitoraggio “semplificato” per proprio conto in modo da rilevare la reale entità dell’infestazione nel proprio oliveto e non fare riferimento a “quello più vicino”.

Oliveti abbandonati e difesa dai fitofagi

Negli ultimi anni le ricerche condotte hanno evidenziato una stretta correlazione tra l’abbandono produttivo e il rischio di danno da parte della mosca delle olive (Bactrocera oleae, Rossi). Il fitofago, infatti, utilizza le olive che residuano sulle piante, in primavera, per compiere la prima generazione completa annuale (Marchini et al., 2017) e a seconda delle quantità di olive che ha a disposizione riesce ad incrementare le popolazioni. L’utilizzo di tecnologie innovative nelle reti di monitoraggio consente di individuare aree omogenee dal punto di vista del rapporto mosca delle olive-territorio ed elaborare mappe di rischio a scala landscape, anche attraverso il coinvolgimento diretto degli olivicoltori con metodologie di monitoraggio partecipato.

Al fine di ottenere un monitoraggio in continuo “presenza mosca” negli oliveti abbandonati e in quelli coltivati confinanti, è stato testato l’utilizzo dell’automazione nel monitoraggio, attraverso “trappole conta insetti” già utilizzate per altri fitofagi. Inoltre, è stato condotto un censimento degli oliveti abbandonati nel comprensorio in modo da trasferire a scala landscape l’indice di rischio stimato a scala aziendale.

Informatizzazione gestione dati

L’utilizzo di ICT (Information and Communication Technology) ovvero di tecnologie di precisione volte a stimolare un nuovo approccio alla gestione dei vari ambiti dell’azienda agricola non è ancora largamente diffuso nel settore olivicolo. Gli olivicoltrori e coloro che svolgono assistenza tecnica devono affrontare decisioni nelle pratiche agronomiche della corretta difesa che, se non ben gestita, può portare ad un drastico abbassamento della quantità e qualità dell’olio. Un’applicazione che permetta di unire dati meteo, modelli previsionali su concimazione, irrigazione e difesa, monitoraggio partecipato, dati colturali, può facilitare il coinvolgimento degli olivicoltori e la loro conoscenza e consapevolezza nell’applicazione delle corrette pratiche. Trasferire questo tipo di tecnologia consente di ottimizzare l’uso dei vari fattori produttivi (applicazione di fitofarmaci, concimazioni, irrigazioni di soccorso) in relazione ai diversi contesti. Il coordinamento della difesa a scala territoriale vasta (landscape) necessita della progettazione e gestione di una idonea rete di monitoraggio e di strumenti informatici utili alla gestione di dati che possono essere utilizzati a supporto di olivicoltori e tecnici nell’intraprendere la corretta strategia di difesa.